Non piangere: Serie di Ryan Lock vol. 5 by Sean Black

autore:Sean Black [Black, Sean]
La lingua: ita
Format: epub
editore: SBD
pubblicato: 2018-06-09T22:00:00+00:00

Capitolo Quarantasette

Se un uomo decide di indossare un passamontagna mentre si prepara a compiere un crimine, ci si può permettere di sperare che non finirà troppo male. Significa che vuole tenere nascosta la sua identità –e questo vuol dire che, salvo tragici imprevisti, ha tutte le intenzioni di lasciare in vita la sua vittima. Malridotta e traumatizzata. Consapevole che non sarà mai più la stessa persona. Ma comunque viva.

In questo momento però, mentre l’uomo col passamontagna si avvicinava a lui, tenendo in mano un lungo coltello per disossare, Ty non si sentiva per niente sollevato al pensiero che sarebbe sopravvissuto. L’uomo si fermò davanti a lui e si abbassò per guardarlo dritto negli occhi. Ty osservò i suoi, brillanti e azzurri, che si arricciarono ai bordi quando l’uomo sorrise.

“Adesso mi dirai dove si trova il tuo amico.”

Una cosa era certa: quell’uomo non era del Minnesota. La parlata locale era molto peculiare, aveva una netta somiglianza con l’accento del Canada. Forse lo avevano fatto venire apposta dalla costa orientale, dal New Hampshire, o da qualche sperduto paesino di campagna a nord dell’area metropolitana di Boston.

Ty pensò di dirgli che aveva ragione: se gli faceva abbastanza male, lo avrebbe convinto a parlare. Ma sarebbe stato inutile, dal momento che lui non sapeva niente di preciso. Dubitava che sarebbe riuscito a convincerlo. Questo tizio era più freddo di un pezzo di ghiaccio, non si sarebbe accontentato della verità. Così decise di tentare un’altra strada.

“Quanto ti pagano per questo lavoro?” Gli chiese. “Non mi dirai che lo stai facendo per motivi personali?” Rimase in attesa, concentrandosi sugli occhi dell’uomo per cogliere il minimo accenno di una reazione. “Accidenti, sei anche tu uno di loro? Te la fai coi ragazzini?”

Le pupille dell’uomo si strinsero. Le sue labbra si incurvarono ai bordi in una specie di sorriso arido e vuoto. Ty ci era arrivato troppo tardi. Se lo avesse saputo, avrebbe tentato un approccio diverso. Ma adesso, non c’era più nulla che potesse salvarlo dal mare di dolore che stava per sommergerlo.

L’uomo appoggiò il coltello sul pavimento e arrotolò la gamba destra dei pantaloni di Ty. La sua mano gli afferrò il polpaccio e cominciò a tastarlo. Ricordava un macellaio che esamina la sua carne prima di ripulirla da tendini e nervi.

Dall’esterno del cottage, qualcuno gridò. “Dannazione, vieni qui!” Era la voce di Tromso.

L’uomo raccolse il coltello e andò verso la porta, mentre Tromso lo chiamava di nuovo, la voce rotta dal nervosismo. Ty lo vide afferrare la maniglia, col coltello ancora in mano. Aveva appena scostato la porta, quando sentì lo scoppio di un fucile. L’uomo fu respinto all’interno dall’impatto del proiettile, che lo raggiunse sul volto, pochi centimetri sopra al naso.

Indietreggiò barcollando. Agitando le braccia, cercò di afferrare qualcosa, ma le sue mani non trovarono altro che l’aria. Cadde all’indietro, rivelando un buco dalle dimensioni di un’arancia in piena fronte.

All’esterno, Tromso stava gridando a pieni polmoni. Diceva di essere un poliziotto, sperando che chiunque avesse appena eliminato il suo amico non volesse fare lo stesso con lui.

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